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Alcuni giorni fa, ho appreso la notizia della scomparsa di Silver, un lemure di 32 anni, ospite del Parco Natura Viva di Bussolengo (VR), al quale era stato donato dal famoso naturalista, zoologo ed esploratore Gerald Durrell quando aveva quattro anni e che nel corso della sua vita aveva contribuito a procreare una discendenza di 81 individui lungo 4 generazioni diverse. Per quanto i parchi natura possano apparire discutibili, dato che gli animali vivono in un territorio che “cerca” di riprodurre le loro condizioni di vita originarie, è grazie all’attività del Parco se 105 specie di animali a rischio estinzione hanno potuto essere salvate.
Una missione per alcuni versi simile a quella dei parchi natura è svolta dalla pittura e dal disegno naturalistico, cioè dalla riproduzione realistica delle varie specie animali, molte delle quali non incontreremo mai nel corso della nostra vita, dato che nel tempo l’esistenza umana si è progressivamente separata dalla loro. Il loro disegno ha rivestito, fin dalle nostre origini di sapiens, un intento conoscitivo ed ha rappresentato la modalità con cui l’essere umano ha esteso il proprio sapere sulla natura che lo circondava, con cui ha classificato piante e animali per farne oggetto di studio ma anche per sentirsi più vicino a loro. Nonostante lo sviluppo della fotografia, la pittura e il disegno degli animali continuano a svolgere un ruolo importante non solo perché consentono di far giungere a noi le loro sembianze ma anche per il rapporto empatico che l’artista instaura con loro.
Giorgia Oldano (Torino, 1984) è un’artista naturalistica, una wildlife artist, che ha già ottenuto numerosi risultati a livello internazionale. La sua passione per gli animali è nata dalla lettura di alcuni classici della letteratura come: “Il libro della giungla” di Rudyard Kipling (il suo profilo Instagram è @giorgiabaloo), “Moby Dick” di Herman Melville e “Il richiamo della foresta” di Jack London, che hanno fatto crescere in lei il desiderio di rappresentare la natura riproducendo gli animali che vi vivono. Passione che ha potuto sviluppare grazie a un talento naturale e ad una laurea in disegno all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, a cui si è aggiunta l’aggiudicazione di alcuni premi che le hanno consentito di fare dei viaggi e di osservare gli animali all’interno di grandi parchi naturalistici in Africa e in Asia, sperimentando la vita a contatto con i boschi, il mare, la giungla. Quella di osservare dal vivo gli animali è la regola che si è data anche se la costringe a lunghe attese, come quando nel Parco Naturale d’Abruzzo, dove era appostata nella neve, i lupi si fecero vivi solo dopo giorni, quando aveva ormai esaurito il tempo e le risorse a disposizione.
Disegnare animali non ha per lei finalità ambientalistiche o di diffusione di un messaggio politico ma è piuttosto espressione di una visione del mondo. Per Giorgia Oldano gli animali sono esseri puri, guidati dal cuore, come bambini. I suoi disegni esprimono la loro “innocenza” ma anche quella dell’uomo che sta di fronte senza altro interesse che quello di contemplarli, riconoscendosi al tempo stesso simile ma diverso, provando per loro la “nostalgia” di cui parla John Berger nel suo saggio “Perché guardiamo gli animali”. E infatti, nei suoi disegni non ci sono scene di caccia tra animali né lo sguardo dell’essere umano è quello di chi può essere cacciatore, perché è solo un osservatore che prova un piacere puro nel guardarli.
Ella è consapevole che la vita degli animali osservati nei parchi è comunque influenzata dall’attività regolatoria dell’uomo e che le condizioni di vita possono essere forse più libere solo per gli uccelli e migliori nei grandi parchi asiatici ma, in fin dei conti, per l’artista questa è una questione oziosa, perché la finalità è quella di ricordarli per non dimenticarli, astraendo anche dalle condizioni in cui si trovano.
Del resto, il suo stesso sviluppo artistico si muove in questa direzione. Dopo aver abbandonato la pittura a olio a favore del disegno a matita in bianco e nero, con cui ha realizzato molte opere che le hanno consentito di entrare nel Leigh Yawkey Woodson Art Museum, il museo statunitense nel quale ogni anno si tiene la mostra “Birds in art”, è ora approdata alla grafica che le conferisce, al tempo stesso, maggiore libertà e possibilità di sintesi. Nella sua ultima mostra, “Zanna Zampa Artiglio”, tenutasi alla Galleria Fine Art di Lorenza Salamon a Milano, nello scorso ottobre, ha presentato una raccolta di monotipi (stampe realizzate in uno massimo due esemplari e il cui processo di realizzazione si trova in questo video), in cui gli animali sono “silhouette” di orsi, elefanti, lupi, canguri e altri, collocate su sfondi immaginari e quasi fiabeschi, ottenuti imprimendo sulla matrice vegetali, piume, tessuti, con risultati molto suggestivi e creando un effetto di movimento. Le scene sono accompagnate da frasi tratte dai suoi libri preferiti oppure dai racconti delle diverse culture che vivono sul nostro pianeta, stampate in Letterpress in collaborazione con Bonvini1909, che hanno la forza di uno slogan che cattura l’attenzione dell’osservatore e fornisce spunti di riflessione e interpretazione. Le opere sono state raccolte in una bella “Franzine”, una gradevole pubblicazione ideata e realizzata da Francesca Habe.
In che direzione si svilupperà il suo lavoro? “Mi piacerebbe che i miei disegni potessero entrare in molte più case, appesi alle pareti o all’interno di un libro, per costituire una presenza come quella degli animali che vivono con noi”.
Abstract
Giorgia Oldano (Turin, 1984) is an Italian wildlife artist, who has already obtained numerous results at an international level. His passion for drawing animals was born from reading some classics of literature, developed thanks to a natural talent and a degree from the Albertina Academy of Fine Arts in Turin, to which was added the awarding of some prizes that they allowed her to travel and observe animals in large natural parks in Africa and Asia. Having abandoned oil painting in favor of black and white pencil drawing, she has now moved on to graphics. Here I will tell you about his latest exhibition.