Si basa su un gioco di parole il titolo della nuova personale dell’artista francese Bertille Bak (Arras, 1983), in corso a Torino alla Fondazione Merz fino al 22 maggio di quest’anno. Mineur in francese vuole dire minore ma anche minatore e quindi Mineur Mineur si traduce come Minore Minatore, cioè Bambino Minatore e infatti la mostra ci parla del lavoro minorile nelle miniere di cinque paesi: India (carbone), Indonesia (stagno), Tailandia (oro), Bolivia (argento) e Madagascar (Zaffiri). Ma se invece traduciamo il termine semplicemente come minatore, otteniamo Minatore Minatore, a indicare uno di quegli uomini divenuti anziani dopo una vita trascorsa in miniera, perché anche di questi ci parla l’esposizione e infine, la ripetizione dei due termini diventa quasi un’esclamazione, un’invocazione alla figura del minatore di cui si vogliono cantare le gesta o più semplicemente la storia.
Continua a leggereMese: Marzo 2022
Spore e Metaspore tra Torino e Milano, le mostre di Carlo Steiner e Anicka Yi
A Torino, alla galleria Gagliardi e Domke Contemporary, fino al 19 maggio e a Milano al Pirelli HangarBicocca, fino al 27 luglio, sono di scena rispettivamente le Spore di Carlo Steiner (Rieti, 1957) e le Metaspore di Anicka Yi (Seoul, 1971). Due mostre molto diverse, accomunate dalla presenza nel titolo e in sala delle spore, cioè di una forma di vita che nel regno vegetale e nei funghi, di cui si occupa Steiner, serve alla riproduzione, mentre nei batteri, a cui è più interessata Anicka YI, è impiegata a mantenere in vita una specie allorquando le condizioni ambientali sono avverse, restando in uno stato latente, fino al momento in cui trovano un substrato giusto per far ripartire il processo di germinazione. Pur trattandosi di tecniche diverse, pittura per Steiner, scultura per Anicka Yi, le mostre trattano dell’intervento dei processi naturali, a livello microscopico, nel lavoro artistico e di quale sia il ruolo dell’artista.
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