Le cianotipie polari di Roberto Ghezzi


(Tempo di lettura 4 minuti)
THE GREENLAND PROJECT by Roberto Ghezzi

Quest’estate Roberto Ghezzi (Cortona, 1978) ha trascorso un lungo periodo in Groenlandia, presso la RED House di Tasiilaq creata da Roberto Peroni, situata sulla costa orientale dell’isola, per la realizzazione della prima fase del Greenland Project dedicato alla rappresentazione e misurazione del fenomeno dello scioglimento dei ghiacci in cui si è avvalso della collaborazione della cartiera Enrico Magnani Pescia, che ha messo a disposizione le carte fotosensibilizzate e della consulenza scientifica dell’Istituto delle Scienze Polari del CNR per l’analisi dei risultati. Nel 2023 questi saranno esposti al Museo della Carta di Pescia e alla galleria Gilda Contemporary Art di Milano, accompagnati da foto, schizzi e acquerelli dell’ambiente di ricerca e appunti di viaggio. Con la sua ricerca Ghezzi si iscrive tra quegli artisti che vedono uno stretto rapporto tra fenomeni naturali, indagini scientifiche e raffigurazione artistica.

A questo appuntamento Ghezzi è giunto con un lungo percorso che lo hanno visto sostituire, una quindicina di anni fa, la tradizionale raffigurazione pittorica della natura, con una particolare forma di Land Art, la Naturografia. Questa forma di espressione pittorica viene realizzata per mezzo dell’installazione di un tessuto di vario tipo che, una volta trattato con composti edibili in modo da non costituire pericolo per gli animali che potrebbero leccarlo o mangiarlo ed essere stato fissato su dei supporti lignei, è inserito in un contesto naturale in modo da catalizzare e registrare sulla sua superficie le tracce delle manifestazioni ambientali che si verificano in quel luogo e quindi pioggia, sole, vento, neve, comportamenti animali, per un periodo di tempo più o meno lungo. La scelta dei siti in cui collocare i supporti destinati ad essere impressionati è il risultato di una indagine macroscopica dei territori e poi di una rilevazione a livello microscopico dell’idoneità dei luoghi caratterizzati da un maggior dinamismo ambientale. Sono nati così i lavori all’interno del Parco del Denali in Alaska nel 2015, in Islanda presso Akureyi nel 2017, in Sudafrica all’interno del Kruger Park e a Mossel Bay e in Tunisia all’interno del Porto Punico nel 2018, in Norvegia alle Isole Lofoten nel 2019 e in Patagonia presso il Parco Nazionale della Terra del Fuoco, in Croazia presso le foci del fiume Mirna. Allo stesso modo numerosi progetti sono stati condotti in Italia in ogni regione e tipologia di ambiente. Ghezzi considera la Naturografia una particolare forma di pittura in cui una grande fase è svolta dalla Natura, un’idea nata nel momento in cui ha avvertito che il paesaggio richiedeva uno spazio più ampio e a lui di fare un passo indietro attraverso l’ideazione di una modalità che desse all’ambiente naturale una possibilità di autorappresentazione “astratta nella raffigurazione ma iperrealistica nel procedimento”, per quanto comunque limitata ad un supporto materiale.

Con l’indagine condotta in Groenlandia, Ghezzi, ha aggiornato il metodo naturografico con l’obiettivo di rilevare i cambiamenti del comportamento del ghiaccio terrestre individuando una Critical Zones, cioè un punto della nostra superficie terrestre in cui si sta verificando una frattura delle condizioni di equilibrio naturale e dove sarebbe più necessario intervenire. Per misurare il fenomeno dello scioglimento del ghiaccio, Ghezzi si è servito di carte fotosensibili, inserite al piede della superficie ghiacciata mediante una lastra di ferro che, creando uno spazio tra il ghiaccio e il terreno, consentiva il passaggio dei fogli, circa 50, che sono stati esposti per un periodo di 15 minuti. I risultati dell’indagine, a livello macroscopico, mostrano il profilo del ghiaccio e la sua modificazione nel tempo dell’esposizione, come si vede dalle immagini, dando così la possibilità di effettuare una misurazione della velocità di scioglimento. L’altra evidenza raccolta è stata quella della presenza dell’alga rossa, termine con cui si indica un insieme di specie di acqua dolce presenti anche nei ghiacciai, dove a causa dei loro pigmenti provocano il fenomeno della neve rossa che secondo alcuni scienziati sarebbe responsabile di una riduzione del fenomeno dell’albedo, cioè della capacità dei ghiacci di riflettere i raggi solari, riducendo il surriscaldamento del pianeta.

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Con la sua ricerca Ghezzi si iscrive tra coloro che, a partire da Leonardo da Vinci, hanno visto la Natura come il grande artista e la rappresentazione realistica dei suoi elementi necessaria alla conoscenza scientifica della stessa, come espressione della bellezza dell’esistente. Arte e scienza non sono due settori separati ma ambiti di ricerca con molti punti di contatto e in cui a suo dire: “l’immagine artistica è una modalità di comunicazione sintetica di una indagine scientifica mentre la scienza può contribuire a ampliare l’immaginario dell’artista”. L’importanza di questa relazione, anche oltre lo schema di una mutua collaborazione reciproca, è stata messa in evidenza anche in altri ambiti. Secondo il poeta russo Osip Mandel’stam, che nel corso del suo viaggio in Armenia del 1930 fece la conoscenza del giovane biologo moscovita, Boris Kuzin, che impressionò fortemente la sua poetica, la scienza e l’arte hanno la stessa funzione, quella cioè: “di far risuscitare ciò che è dato affinché diventi reale” poiché il mondo della materia non è qualcosa di preesistente ma, “nasce insieme a noi” e “va letteralmente resuscitato”. In un mondo in cui la paura della scienza e delle applicazioni che ci riguardano più da vicino, come il cambiamento climatico, le energie, i vaccini, le biotecnologie, il 5G, l’artista che cerca di rappresentare i fenomeni più controversi può aiutare a facilitare la loro comprensione e aiutare a sviluppare la consapevolezza per la loro soluzione.

The polar cyanotypes of Roberto Ghezzi

This summer Roberto Ghezzi (Cortona, 1978) spent a long period in Greenland, at the RED House of Tasiilaq created by Roberto Peroni, located on the east coast of the island, for the realisation of the first phase of the Greenland Project dedicated to the representation and measurement of the phenomenon of ice melting with the collaboration of the Enrico Magnani Pescia paper mill, that made available the photosensitized papers and the scientific advice of the Institute of Polar Sciences of the CNR for the analysis of results. In 2023 these will be exhibited at the Museo della Carta in Pescia and at the Gilda Contemporary Art gallery in Milan, accompanied by photos, sketches and watercolors of the research environment and travel notes. With his research Ghezzi is among those artists who see a close relationship between natural phenomena, scientific investigations and artistic representation.


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