Per sintetizzare il lavoro di Barbara De Ponti (Milano-1975) si potrebbe dire che esso si è concentrato, finora, sui grandi temi dello spazio e del tempo e si è concretizzato in una serie di eventi denominati “Planning Costellation” (2009), “Speaking Things” (2009), “La luce naturale delle stelle” (2012), “To identity” (2015), tutti ben illustrati nel piccolo volume “Isolario-appunti geografici sull’opera di Barbara De Ponti” (a cura di Alessandro Castiglioni-Postmediabooks) e poi “Clay Time Code” (2016) e “Forma mentis” (2018), di cui potete vedere delle immagini a fine articolo. Non descriverei però compiutamente la sua indagine, se non parlassi del retroterra culturale e metodologico che la sorregge e che inquadra il suo lavoro.
Continua a leggerePer Barbara De Ponti l’Arte deve ispirarsi alla Scienza
(Tempo di lettura 4 minuti)