Sulla Lettura di domenica 28 giugno, c’era una bella intervista di Danilo Zagaria a Merlin Sheldrake sul suo libro “L’ordine nascosto. La vita segreta dei funghi”. Una sua domanda riguardava il saggio dell’antropologa Anna Tsing “The Mushroom at the End of the World: On the Possibility of Life in Capitalist Ruins” (Il fungo alla fine del mondo: sulla possibilità della vita nelle rovine del capitalismo), non ancora tradotto in italiano, che ho letto per voi e di cui voglio parlarvi.
Anna Tsing è un’antropologa americana, docente all’università della California, che conduce degli studi transdisciplinari sull’Antropocene, cioè sull’era iniziata con la rivoluzione industriale e caratterizzata dal forte intervento umano sull’ambiente, di cui ho parlato più volte in questo blog. Nel suo libro, la Tsing utilizza il caso del fungo Matsutake, un miceto diffuso in alcune regioni del mondo, ma consumato soprattutto in Giappone, per illustrarci, attraverso la sua “supply chain”, (la sua catena di fornitura), le relazioni socioeconomiche di questa fase del capitalismo.
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