È stata inaugurata a Milano il 30 giugno scorso e resterà aperta fino al 17 luglio, la mostra SOStenibile Gli artisti della Permanente per l’Ambiente e la Sostenibilità, riservata ai soci della Società Per Le Belle Arti Ed Esposizione Permanente, con oltre centoquaranta opere, tra pittura, scultura, fotografia e installazioni. L’interesse di un’istituzione prestigiosa come la Permanente per i temi dell’ambiente e della sostenibilità dimostra ormai l’urgenza per una sempre più ampia parte di artisti di confrontarsi con i temi dell’utilizzo delle risorse naturali, del cambiamento climatico e delle minacce ambientali. Sulla Città Vegetale, presentiamo, da alcuni anni, gli esponenti che hanno fatto della tematica ambientale la loro cifra distintiva e un ampliamento di questa compagine non può che trovarci d’accordo, anche se, forse, il titolo della rassegna milanese dà per scontato che la sostenibilità sia la soluzione ai problemi che ci troviamo ad affrontare, limitando in un certo senso l’ambito espressivo degli artisti stessi che, piuttosto, avrebbero potuto essere incoraggiati a denunciare l’insostenibilità del percorso sui cui è avviata l’umanità, stimolando un atteggiamento più critico.
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No Man’s Land: il punto d’arrivo dell’arte secondo Mario Pieroni e Dora Stiefelmeier
Con l’installazione, svoltasi sabato 31 ottobre 2020, delle opere di Alberto Garutti “tutti i passi che ho fatto nella mia vita mi hanno portato qui, ora” (2004), di Alvin Curran “Gardening with John 1.1”(2006) e di Donatella Spaziani“ La voce dei poeti” (2006), Mario Pieroni e Dora Stiefelmeier hanno aggiunto un altro tassello a No Man’s Land (la terra di tutti), il progetto ispirato dall’arch. Yona Friedman (1923-2020) e realizzato dall’omonima fondazione, a Rotacesta, nel Comune di Loreto Aprutino (PE). No Man’s Land, formata da un terreno pianeggiante e da un bosco di noci in discesa vicino a un ruscello, in un territorio agricolo a cui fanno da sfondo monti e colline, realizza l’idea del museo senza pareti di Friedman, ed è un luogo aperto a tutti, 24 ore su 24, ripetibile in qualsiasi parte del mondo, “una terra dell’immaginazione aperta a tutti”. Il progetto era stata avviato nel 2016 con le opere di Yona Friedman e Jean Baptiste Decavèle “No Man’s Land” a cui si erano aggiunte, nel 2017, “Pian de Pian Piano” di Alvin Curran; ”Solid Ground” di Jimmie Durham; “No Man’s Refuge/Il Rifugio di tutti” di Yona Friedman e Jean Baptiste Decavèle.
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