Nel corso del primo anno della pandemia da Covid-19 uno dei fenomeni più sottolineati dai commentatori era che mentre il mondo degli esseri umani rallentava, quello dei vegetali proseguiva la sua vita normale, occupando degli ulteriori spazi. Eppure, anche le piante si ammalano e non sempre per colpa dell’uomo. Secondo la FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, ogni anno insetti fitofagi e patogeni vegetali sono responsabili della perdita del 40% delle colture alimentari. Il 2020 era anche l’anno della Salute delle Piante, indetto per l’appunto dalla FAO che in Italia è stato celebrato da Plant Health, il festival organizzato da Agrinnova, un centro di competenza dell’Università di Torino, diretto da Maria Lodovica Gullino, docente di patologia vegetale nello stesso ateneo. L’evento, a causa della pandemia, prosegue anche nel 2021 e ad esso si è aggiunto weTree, un progetto per la promozione di aree verdi nelle città dedicate alle donne, a cui sempre la Gullino ha dato vita assieme a Ilaria Borletti Buitoni, già presidente del FAI e sottosegretario alla cultura e a Ilaria Capua, la virologa italiana, attualmente direttrice dell’One Health Center dell’Università della Florida.
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